Museo Civico

Sintesi dell’arte, della cultura e dell’origine nostra è il museo civico, fondato nel 1912. Fu detto Museo alifano per la prevalenza del materiale archeologico di epoca sannitica e romana, quando tutta la nostra zona era illustrata dalla sannitica città di Alife. Fondatore è stato Raffaele Marrocco, cui si deve anche il catalogo.

Dal ’12 al ’26 il materiale fu raccolto in un ampio locale del monastero di S. Salvatore, dal ’27 è passato nella sede attuale, già adibita agli uffici della Sottoprefettura. Finanziato dalla Provincia e dal Comune fino alla guerra, è senza sussidi, affidato solo alla gentilezza dei concittadini, che sempre vi donano qualche oggetto.

Nel 1953 è stato accresciuto di una nuova sala lapidaria, e provvisoriamente di una Bibliotheca Scriptorum loci ove si raccoglie quel che i nostri hanno pubblicato, e quanto da altri si scrive sulla nostra terra, passata nel ’65 all’associazione storica.

Nel 1945, ad opera di militari, accasermati nell’edificio, ha subito un furto di monete e fucili. La perdita grave è stata quella del didramma d’argento, proprio di Alife, risalente al quarto secolo av. Cr.. Era il pezzo più caratteristico della raccolta.

Contiene nell’antiquario una piccola vetrina geologica con le conchiglie fossili del Matese (vetr. 7) e il plastico del massiccio, dono della S. M. E., manufatti dell’epoca della pietra, terrecotte dei secoli V-II a. C., e nel vetrinone (5) terrecotte delle fabbriche sannitiche a San Potito.

Ha una buona collezione di monete, fra cui di rarissime di Caiatia e Compulteria (Alvignano), e monete private dell’epoca pre-imperiale. Nel lapidario stanno tombe preistoriche e romane. Vi si conserva il busto e gli spartiti del Vessella, e una raccolta di documenti. Segue una saletta con ceramiche cerretane e locali, dei Battiloro, una piccola armeria dove sono anche ricordi del Risorgimento, fra cui la bandiera della Legione del Matese. Un’ultima saletta raccoglie una quadreria piccolissima: vi è fra l’altro il S. Bartolomeo del concittadino F. De Benedictis, varie tele di scuola napoletana del ‘600-‘700 e opere recenti del Bocchetti e di altri.

Le sventure del museo cominciarono nell’Agosto 1966, quando lo scrivente lo illustrò alla RAI-TV. I ladri ignoranti del posto seppero che esisteva. In due furti, le notti del 20-30 Agosto, e del 3-4 Settembre portarono via quasi 700 monete, fra cui qualcuna rarissima. Il Comune pose un custode, e ci furono alcuni anni di calma. La notte del 25-26 Luglio ’73 sparirono 100 monete d’argento donate dal concittadino C. Riselli, ed infine la notte del 3-4 Gennaio ’74 fu portata via mezza vetrina di terrecotte sannitiche e rare ceramiche cerretesi del ‘700.

Non rimaneva che far ritirare il materiale rimasto dalle sovrintendenze, in luogo sicuro, in attesa di tempi migliori. Rimase sul posto il pesante materiale lapidario.

Con quanto dovrà tornare è ancora una notevole collezione che interessa vari pesi del Medio Volturno, Piedimonte, Alife, Ailano, Sant’Angelo, San Potito, Alvignano, Caiazzo, Faicchio.

Il museo è certamente piccolo, ma raccoglie quanto interessa la nostra zona dalle lontanissime epoche geologiche, alla storia antica del Sannio Pentro, a quella più recente di Piedimonte. Sta sulle guide turistiche e negli elenchi ed annuari degli istituti di cultura, e viene visitato non solo dalle scuole, ma da studiosi italiani e stranieri che hanno anche illustrato le loro opere col suo materiale.

Interni

Bronzi

Ceramiche antiche

Ceramiche moderne

Epigrafi

Sculture

L’antico calendario liturgico della diocesi di Caiazzo

Antifonari miniati

Il Titolo di Città a Piedimonte

Pubblicazioni relative al Museo Civico

Storia di un Museo

In Solidarietà di Polizia - Mensile di informazioni, attualità e cultura - Organo ufficiale del...