di Dante B. Marrocco – Presidente dell’A.S.M.V.
Piedimonte Matese, 1 Luglio 1981
Presentando il primo Almanacco del Medio Volturno, l’Associazione storica del Medio Volturno, l’a.s.m.v., deve anzitutto rispondere a una domanda fondamentale: Che è il Medio Volturno?
Si apra il libro “Piedimonte Matese”, seconda edizione, a pagina 406: “Il Volturno, nel suo corso di 176 chilometri, sorge e si muove nel bacino dell’Alto Volturno, fino alla stretta di Ravindola, fra Matese e monti di Venafro. Dalla stretta di Rocca Ravindola fino alla stretta di Triflisco scorre nella valle di larghezza variabile, e dà nome al Medio Volturno; dalla stretta di Triflisco alla foce nel Tirreno, avanza in pianura, dando nome al Basso Volturno”.
Il Medio Volturno è dunque la vallata ove scorre il fiume, fra l’Appennino (a Nord monti venafrani e Matese, Taburno ad Est), il Preappennino (la piccola catena del monte Majuri o Maggiore, fra Vairano e Castelcampagnano), e l’Antiappennino (il versante Nord delle colline tifatine, che separano la vallata dalla pianura campana).
In questa valle, costellata di cinquanta comuni, il Volturno entra da Nordovest, e ne esce da Sudovest, ricevendo numerosi affluenti, e da Est il principale fra essi: il Calore.
Visto così il Medio Volturno presenta:
- una configurazione geografica unica, tipica delle valli fluviali, separata nettamente dai territori vicini, dalle montagne già dette, che determinano un perfetto bacino d’impluvio, nel quale tutte le acque meteoriche e fluviali (e forse anche quelle sotterranee) confluiscono nel Volturno;
- una situazione ecologica omogenea per il clima, la vegetazione e il terreno agrario;
- un insediamento umano che, ad eccezione di sette centri in pianura e cinque in montagna, presenta trentotto centri collinari sulle fiancate della vallata.
Ecco il corso del Medio Volturno. Abbiamo risposto alla prima domanda.
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Preveniamo una seconda domanda: che scopo ha l’Almanacco?
Le pubblicazioni dell’a.s.m.v. non hanno certo scopi propagandistici e rivoluzionari. Come le mstre d’arte e di artigianato che l’associazione cura, anche l’Almanacco tiene l’unica ambizione di unire gli animi degli abitanti della vallata. L’unione degli animi è possibile se ci conosciamo, e ci possiamo conoscere se ci vediamo scritti su un libro con le attività che svolgiamo. È possibile, se su questo libro, i problemi di tutta la vallata del Volturno vengono palesati, affrontati e teoricamente risolti, e proposti al giudizio degli enti competenti in una visione non settoriale e campanilistica, ma nell’interesse di tutta la vallata.
Ma il Medio Volturno dal 1861, è diviso fra tre province, Campobasso, oggi Isernia, Benevento e Caserta, e la prima non fa parte della Campania. Come comportarci?…
L’a.s.m.v., fin dalla sua nascita, il 12 Settembre 1915, ha rispettato questa divisione della vallata, in quanto esiste per legge, ma come un elemento estraneo al suo programma che riguarda globalmente tutto il Medio Volturno. Dà perciò conoscenza di queste divisioni, senza ispirarsi ad esse e senza avversare, e tenendo come polo di attrazione unicamente Napoli.
L’a.s.m.v., che è nata ed ha sede a Piedimonte Matese, vede nella centralità del più popoloso centro del Medio Volturno, il punto migliore di accentramento e di irradiamento della propria attività culturale, come lo è dell’economia e delle comunicazioni del territorio volturnese.
Su questi due fondamenti l’a.s.m.v. vede il Medio Volturno da sessantasei anni. E lo vede nella piena indipendenza da tutti e da tutto. E in questa libertà di movimento attua il suo programma di avvicinamento calmo, lento, cosciente delle possibilità e dei limiti.
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Rispondiamo ora alla terza, inevitabile domanda: l’a.s.m.v., dal 1966, pubblica l’Annuario. Che bisogno c’era dell’Almanacco?
Le differenze sono forti: l’Annuario si muove in una cultura approfondita, specializzata e storicistica nei campi dottrinali propri dei vari autori che collaborano. E non concede posto a quanto è estraneo all’Associazione. L’Almanacco invece mostra le articolazioni della vita sociale nel Medio Volturno così come sono; sprigiona una cultura varia, facile ed emotiva; dà posto agli interessi derivanti dalla produzione e dal commercio; nei nomi di chi regge oggi i più disparati enti si rivela essenzialmente attuale.
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Da tutto questo la triplice composizione dell’Almanacco: statistiche, cultura, pubblicità.
Tutte le funzioni sociali presenti nella vallata vengono citate e compongono la prima parte. Quanto riguarda la cultura è stato diviso in due sezioni: problemi e visioni. Quelli sono trattati con obbiettività e sveltezza, le altre in sentimentali composizioni nel cui sfondo paesaggistico s’intravede la nostra terra. Le forze produttive sono l’argomento della terza, stavolta affrettata, ma che sarà sviluppata nelle edizioni future.
Involontarie omissioni non mancano. Preghiamo chi le nota a segnalarle. Il comitato di redazione è aperto a qualsiasi richiesta venisse dai cittadini dei nostri cinquanta paesi, per i loro interessi collettivi e privati.
Fatti e Problemi del Medio Volturno
- Boggia Oreste, I prodotti del sottobosco matesino;
- Bojano Marina, Manifestazioni varie a S. Gregorio per il rilancio del turismo nel Matese;
- Cesarini Luigi, Una prima proposta di legge per il sottobosco e le sorgenti di Matese;
- Cappello Dante, Un vecchio problema risolto a Piedimonte Matese: la Biblioteca Comunale;
- D’Angerio Giulia-Pastore Carlo, Facilitiamo la scoperta del Matese;
- De Balsi A. – Ferrucci C. – Finelli V., La Carità per i terremotati nelle diocesi del Medio Volturno;
- Cimino Luigi, Vitale per il Matese il completamento della strada Valle Agricola-Camporotondo-Lago Matese;
- De Simone Antonio, La disoccupazione giovanile a Caiazzo;
- Di Lello Bruno, La tradizionale rappresentazione della passione di Cristo a San Potito;
- Formichella Cosimo, Il palazzo ducale di Solopaca seguirà la sorte del castello di Dugenta?;
- Giugliano Michele, L’osservatorio di Monte Muto;
- Lando Giuseppe, Rapido flash sui problemi di Guardia Sanframondi;
- Marrocco Dante, Altri due agglomerati per lo sviluppo industriale nel Medio Volturno;
- Mongillo R. Antonio, Puglianello: scheda e possibilità socio-economiche;
- Pacelli Salvatore, Quanto è stato fatto dal Consorzio di Bonifica della Valle Telesina;
- Ricciardi Dino, Tre insediamenti umani sul monte Verna;
- Supino Di Lorenzo Rodolfo, I problemi di Limatola visti dal sindaco;
- Tino Gino, Il problema dell’edilizia scolastica a Piedimonte Matese.